Assistenza e consulenza personalizzata

Alzheimer. L’importanza del supporto famigliare

La diagnosi di una malattia difficile come l’Alzheimer mette spesso a dura prova l’intero nucleo famigliare. Tristezza e perdita di fiducia sono fenomeni assai diffusi tra le persone che si trovano a vivere giorno per giorno il regredire fisico e mentale del proprio caro. A ciò si aggiungono i frequenti episodi di contrasto interno tra figli e parenti stretti, i cui rapporti iniziano ad acquisire una connotazione negativa che rischia di sfociare in malumori talvolta difficili da risolvere.

Il supporto famigliare è essenziale per preservare i meccanismi di condivisione e collaborazione tra i membri della famiglia, nell’interesse di ognuno e soprattutto del proprio anziano malato. Perché anche se spesso non ce ne accorgiamo, anche la persona affetta da Alzheimer in stato avanzato può avere momenti di lucidità e dunque esperire in modo controproducente eventuali divergenze che aleggiano nell’aria.

Se anche tu stai vivendo questa difficile situazione, mettiti tranquillo: GeoAssistenza ti aiuta.

Supporto famigliare per una relazione positiva

GeoAssistenza è da sempre impegnata nel soddisfare i bisogni del malato e delle persone che gli stanno vicino, molto spesso le prime ad aver bisogno di sostegno. Fanno parte della nostra équipe psicologi specializzati, professionisti formati per essere il tuo punto di ascolto e di riferimento. Gli psicologi metteranno in campo le migliori tecniche per far recuperare a te e ai tuoi parenti il benessere perduto, lavorando sulla comunicazione e sullo sviluppo di una relazione positiva.

Una soluzione essenziale soprattutto nei confronti del caro malato, che merita le migliori cure e che tanto avrebbe desiderato essere curato in armonia. A ciò si aggiunge il fatto che il malato di Alzheimer può trarre enormi benefici da un ambiente in cui si respira un clima sereno: benefici che si ripercuotono a livello di umore, di psiche e di condizione fisica. E sicuramente anche tu ti sentirai meglio. Perché a volte per sistemare i dissapori basta davvero poco… provare per credere!

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uomo con la chitarra per musicoterapia per anziani

Musicoterapia e anziani. Stimolare rilassando

Tra le attività di stimolazione più apprezzate, negli ultimi anni è emersa la musicoterapia. In realtà non si tratta di una materia nuova: già nell’antichità la musica era usata per scopi terapeutici. La riscoperta dei benefici della musica sull’organismo umano dal punto di vista scientifico risale al XVIII sec, quando il medico e musicista inglese Richard Brockle pubblicò il primo trattato del settore. Fino ad arrivare ai giorni nostri, con l’apertura di numerose scuole di musicoterapia che trasmettono agli allievi conoscenze specifiche.

Cos’ha a che fare tutto questo con gli anziani? Molto semplice: la musicoterapia stimola adulti e malati, portando effetti positivi tangibili. La disciplina è particolarmente indicata anche per chi soffre di malattie degenerative che colpiscono la sfera cognitiva, come nel caso dell’Alzheimer.

Musicoterapia. Gli effetti benefici sui malati di Alzheimer

Questi alcuni dei risvolti positivi della musicoterapia sugli anziani affetti da Alzheimer:

  • Scioglimento di stati ansiosi, di paura e tensione;
  • Riduzione degli episodi di aggressività;
  • Rilassamento;
  • Miglioramento del tono dell’umore;
  • Stimolazione dell’attenzione e della concentrazione;
  • Sollecitazione della memoria.

In particolare la musicoterapia ha lo scopo di riattivare o sostenere alcune capacità percettive compromesse e di svilupparne delle altre.

GeoAssistenza e musicoterapia

Da sempre focalizzata sulla somministrazione di terapie non farmacologiche, GeoAssistenza si avvale della collaborazione di Vincenza Chiappini, musicista diplomata al conservatorio ed esperta in musicoterapia. Ideatrice e conduttrice di percorsi di Musicoterapia e Prevenzione e di riabilitazione su diverse problematiche e fasce d’età, Vincenza Chiappini porta ora il suo know-how dando un valore aggiunto al servizio di assistenza domiciliare anziani e disabili da noi offerto. Su richiesta si organizzano anche laboratori in sede.

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anziana che fotografa - benefici della terapia occupazionale

Terapia occupazionale. I benefici per il paziente

Abbiamo già spiegato cos’è la terapia occupazionale (TO) e le attività svolte. Oggi vediamo nel dettaglio quali sono i benefici della terapia occupazionale sul paziente affetto da demenza o da lesioni fisiche.

Terapia occupazionale: gli obiettivi

La terapia occupazionale accompagna la persona malata nel mantenimento o recupero delle proprie abilità, con molteplici obiettivi: evitare la frustrazione e l’isolamento sociale e garantire benessere e rilassamento.

Questo tipo di terapia non farmacologica si riflette positivamente sul paziente, ma anche sulle persone che gli stanno vicino. Vedere il proprio caro ben disposto e aperto a relazioni positive dà infatti indubbio sollievo ai parenti, che nella gran parte dei casi si trovano a dover fronteggiare situazioni d’emergenza in cui la malattia ha un decorso molto rapido. Senza dimenticare la componente emotiva, spesso messa a dura prova con conseguente rischio di depressione o di rapida diffusione d malessere nella propria famiglia.

Terapia occupazionale: i benefici

Torniamo ai nostri cari malati. Quali benefici ha su di loro la terapia occupazionale?

  1. Acquisizione di nuove abilità
    Ogni gioco è una scoperta.  La terapia occupazionale stimola il malato ad affrontare e conoscere nuove attività per il tempo libero, come ad esempio nel mondo della cucina, del ricamo, dei semplici lavoretti casalinghi. Nella TO molto spesso la persona si cimenta per la prima volta in compiti mai sostenuti prima, ovviamente alla sua portata. Il perfetto mix tra sorpresa e curiosità è la chiave vincente per rientrare negli obiettivi della terapia.
  2. Maggiore libertà e autonomia
    Le attività proposte aiutano il paziente a conservare il più a lungo possibile la propria dignità e l’autonomia, aspetto indispensabile per la serenità dell’individuo. A seconda dei casi la TO aiuta nel pieno e completo recupero della parte lesa.
  3. Maggiore mobilità
    Grazie alle azioni svolte il soggetto riprende la mobilità muscolare e articolare precedentemente persa a causa di lesioni o incidenti. Nel caso di malati affetti da Alzheimer o altre demenze, la TO è un valido supporto per mantenere e potenziare la mobilità residua.
  4. Maggiore sicurezza emotiva e capacità di relazionarsi
    Il sentirsi autonomi e capaci rafforza l’autostima e il senso di utilità. Questo innesca nel paziente un benessere generale, che si riflette in modo positivo anche nelle sue relazioni quotidiane.

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terapia occupazionale alzheimer. Donna che guarda fotografie

Cos’è la terapia occupazionale Alzheimer?

Tra le più apprezzate terapie non farmacologiche per le demenze c’è la terapia occupazionale Alzheimer. Vediamo cos’è e come si svolge.

Terapia occupazionale Alzheimer: cos’è

È una disciplina riabilitativa che ha come scopo il coinvolgimento della persona malata nelle occupazioni della vita quotidiana. Permette di mantenere o recuperare le competenze per vivere dignitosamente la quotidianità evitando la frustrazione e l’isolamento sociale. Questo porta a un aumento del benessere del paziente e a un suo maggiore rilassamento, con indubbi benefici anche per chi gli sta vicino.

Obiettivo della terapia occupazionale (TO) è coinvolgere il malato in attività della vita di tutti i giorni, in riferimento al proprio contesto culturale e adeguate all’età. La possono esercitare professionisti sanitari della riabilitazione specializzati in questo ambito.

Terapia occupazionale per demenze. Le attività

Il professionista sanitario e l’intero staff medico coinvolgono il paziente (o il gruppo di anziani) in una serie di azioni apparentemente semplici e banali, ma dall’obiettivo strategico di garantire stabilizzazione emotiva, l’acquisizione di maggiore mobilità e la trasmissione di insegnamenti nella cura personale.

Le attività della TO riguardano principalmente i 3 ambiti della cura di sé, lavoro/studio e tempo libero. Alcuni esempi:

Cura di sé:

  • Farsi il bagno;
  • Vestirsi;
  • Mangiare in autonomia;
  • Pettinarsi.

Lavoro / studio:

  • Leggere;
  • Fare i calcoli.

Tempo libero:

  • Impastare;
  • Disegnare;
  • Cucire a maglia;
  • Modellare la creta;
  • Fare un puzzle;
  • Giocare a carte.

È molto importante che l’anziano sia assistito da personale adeguatamente formato, che sappia correttamente approcciarsi dal punto di vista psicologico. Altrettanto fondamentale è il lavoro di squadra: non solo il professionista sanitario specializzato in terapia occupazionale Alzheimer, ma tutta l’equipe medica deve avere parte attiva in questa importantissima forma di coinvolgimento. Per raggiungere l’obiettivo comune: il bene del paziente.

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Atelier Alzheimer Borgomanero - logo

Atelier Alzheimer Borgomanero: coloriamo insieme le giornate!

GeoAssistenza, servizio di assistenza domiciliare per anziani, malati e disabili con sede a Borgomanero (Novara), è lieta di presentare il progetto Atelier Alzheimer. Una nuova proposta per assistere e stimolare persone affette da questo diffusissimo tipo di demenza e dare supporto ai parenti.

Atelier Alzheimer Borgomanero: cos’è

Atelier Alzheimer è un progetto rivolto alle persone affette da demenza in fase lieve-moderata e ai loro famigliari. Consiste nella realizzazione di laboratori specifici e personalizzati all’interno dei quali verranno svolte attività di stimolazione cognitiva di gruppo. La stimolazione cognitiva è una terapia non farmacologica che insieme a nuove relazioni positive migliora il benessere percepito della persona affetta da demenza e il tono dell’umore e permette un rallentamento significativo del progredire della malattia.

Il progetto prevede inoltre un coinvolgimento e sostegno costante nei confronti dei familiari o di chi si prende cura del malato. L’obiettivo? Fornire utili indicazioni su come gestire la malattia a domicilio e proseguire a casa alcune delle attività eseguite al centro per dare continuità al lavoro svolto.

A chi si rivolge?

A persone con diagnosi di demenza in fase lieve- moderata con mobilità e continenza conservata e senza disturbi comportamentali.

Dove?

Il laboratorio Atelier Alzheimer Borgomanero si svolge presso la nostra sede GeoAssistenza, Corso Sempione 72/74, Borgomanero. Numero di Telefono +39 338 9144743.

Quando?

Tutti i martedìgiovedì dalle ore 9.00 alle ore 12.00.

Quali operatori sono coinvolti?

Psicologo, infermiere professionale, terapista occupazionale, operatore specializzato in Pet Therapy, educatore.

Vorrei provare: come inizio?

Queste le fasi iniziali:

  1. Colloquio conoscitivo con l’utente e il famigliare di riferimento
  2. Valutazione neuropsicologica con la somministrazione del test MMSE- test dell’orologio
  3. Stesura programma di interventi

Atelier Alzheimer Borgomanero: quali esercizi e attività?

Gli esercizi proposti sono raggruppati in sei macro domini cognitivi:

  1. Orientamento
  2. Attenzione
  3. Memoria
  4. Linguaggio
  5. Funzioni esecutive
  6. Ragionamento logico

Ed ecco l’elenco delle attività svolte:

  • Esercizi di orientamento nel tempo e nello spazio-lettura del quotidiano (ROT)Questa è la mia storia (rompighiaccio)
  • Questa è la mia storia: albero genealogico
  • Canzoni di un tempo
  • Cerca la parola
  • Laboratorio creativo e manuale
  • Gioco fisico “tira la palla e dì qualcosa di te”
  • Ricorda i luoghi famosi
  • Cruciverba semplificato
  • Gioco dell’oca
  • Riconoscimento volti famosi
  • Coloriamo i mandalaLaboratorio cucina – scriviamo le ricette (stimolazione memoria procedurale)
  • Il gioco dei sinonimi e contrari
  • Indovina la parola
  • Pet therapy
  • Tombola
  • Memory
  • Riconoscimento tattile, visivo e sonoro
  • Lettura racconti e storie
  • Cineforum
  • Viaggio nel mondo
  • Giochi da tavola
  • Karaoke

Scarica la brochure del progetto Atelier Alzheimer Borgomanero e contattaci per qualsiasi informazione!

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Anziano che legge - Terapie non farmacologiche Alzheimer

Terapie non farmacologiche Alzheimer: le più efficaci

L’Alzheimer è una delle forme di demenza più comune. Si stima che nel 2050 ci saranno 131,5 milioni di malati di Alzheimer contro i 74,7 milioni stimati nel 2030 (fonte: OMS).  Complice l’invecchiamento della popolazione, si tratta di un problema davvero grosso che rischia di trasformarsi in epidemia.

Tuttavia esistono delle possibilità di preservare il più a lungo possibile il benessere della persona e mantenere attiva la sua stimolazione. Parliamo delle terapie non farmacologiche Alzheimer (TNF), opzioni terapeutiche dai risultati interessanti e dai costi più ridotti rispetto alle terapie farmacologiche tradizionali. Vediamo le 3 TNF principali.

Terapie non farmacologiche Alzheimer: terapia della bambola (Doll Therapy)

Bambola da accudire che riattiva la memoria nell’anziano facendogli rivivere antiche emozioni legate all’infanzia e alla maternità. La doll therapy favorisce l’emergere di sentimenti positivi, migliora la comunicazione e riduce il numero di comportamenti aggressivi e oppositivi, assai tipici nelle persone affette da demenza.

Stimolazione cognitiva

Un’altra terapia non farmacologica Alzheimer è la stimolazione cognitiva, una vera e propria palestra per il cervello. Una soluzione molto usata per mantenere attive le cellule funzionanti e rallentare la perdita funzionale.

È molto importante che la stimolazione cognitiva sia pensata secondo un programma personalizzato in base alle esigenze del paziente. Altro aspetto fondamentale è che la persona sia coinvolta in momenti piacevoli e divertenti: questo crea un miglioramento dell’umore e un innalzamento dell’autostima.

Terapia occupazionale e intrattenimento

Disciplina riabilitativa basata sul coinvolgimento del malato nelle normali attività di vita quotidiana. Il metodo risulta particolarmente efficiente poiché mantiene attivo il malato evitando isolamento e frustrazione. Lo aiuta inoltre a rilassarsi e a sentirsi socialmente coinvolto.

Secondo alcuni dati, un programma di terapia occupazionale portato avanti con successo può ridurre notevolmente i costi legati all’assistenza.

TNF Alzheimer: cosa scegliere?

Ti piacerebbe conoscere di più sulle terapie non farmacologiche Alzheimer? Scopri i servizi di GeoAssistenza, il servizio di assistenza domiciliare per anziani, malati e disabili con sede a Borgomanero.

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anziano - assistenza malato di alzheimer

Assistenza malato di Alzheimer: alcune soluzioni

Spesso le famiglie si trovano a doversi organizzare in modo molto veloce di fronte alla notizia che la malattia ha colpito un proprio caro. Perché se è vero che i segnali ci sono, è altrettanto vero che in alcune persone l’Alzheimer avanza in modo inesorabile e repentino. E allora si cerca di trovare la migliore soluzione in poco tempo. Ma quali sono queste soluzioni?

Assistenza malato di Alzehimer. Le prime mosse

Di solito, dopo i primi esami, la diagnosi, a volte il parere di diversi medici, la prima cosa che molte famiglie fanno è mettere il malato in lista per le strutture residenziali (RSA). Ma non sempre questa è la scelta idonea, sia per i tempi di attesa (in alcune città si superano i 12 mesi), sia per il tipo di malattia che a seconda dei casi richiede un’assistenza e una struttura particolare. Vediamo allora altre possibili soluzioni.

Assistenza malato di Alzheimer: centro diurno

I centri diurni per malati di Alzheimer sono strutture che accolgono per alcune ore del giorno anziani con ridotta autosufficienza o incapaci di autogestirsi, anche a causa di Alzheimer o altre demenze. Una proposta a metà tra l’assistenza domiciliare e la RSA che consente al paziente di essere osservato e stimolato con attività specifiche da parte di personale adeguato. Allo stesso tempo il malato può mantenere i rapporti affettivi e sociali cui è abituato.

Nucleo protetto Alzheimer

Struttura protetta pensata per i bisogni specifici dei malati di Alzheimer. Si tratta di ambienti privi di barriere architettoniche e ricchi di stimoli, con attività che coinvolgono anche i famigliari. Il numero di posti è limitato per garantire uno spazio raccolto e meno dispersivo.

Badante

Per molte persone “assistenza malato di Alzheimer” significa senza ombra di dubbi “badante“. Una scelta che va ben ponderata. Innanzitutto perché spesso le badanti sono persone senza titolo di studio e prive dei benché minimi requisiti assistenziali. Inoltre non sempre si ha la certezza che il nostro anziano sarà rispettato e accudito come noi vorremmo.

Assistenza malato di Alzheimer. La nuova proposta di GeoAssistenza

GeoAssistenza propone un nuovo servizio di assistenza domiciliare per anziani e malati. Uno staff altamente qualificato composto da medici, infermieri, psicologi, dietisti, neurologi, geriatri si reca direttamente a casa della persona affetta da Alzheimer offrendo un’assistenza professionale e personalizzata. Con un altro duplice vantaggio: un risparmio di tempo e di denaro rispetto alla RSA!

Siamo specializzati nella somministrazione di terapie non farmacologiche e nella stimolazione cognitiva, per favorire il benessere della persona e alleggerire il carico di lavoro dei famigliari.

GeoAssistenza ha sede a Borgomanero (Novara). Hai bisogno di maggiori informazioni? Contattaci subito!

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Anziano seduto - perché è importante la stimolazione cognitiva Alzheimer

Stimolazione cognitiva Alzheimer. Perché è fondamentale?

Chi assiste una persona affetta da Alzheimer pensa che non ci sia più nulla da fare. Ma questo non è corretto. Perché se è vero che nella malattia di Alzheimer le cellule cerebrali muoiono, è altrettanto vero che non si perdono tutte nello stesso istante: la degenerazione è progressiva e ci dà la possibilità di lavorare sulle cellule funzionanti.

Partendo da questa premessa, diventa indispensabile la stimolazione cognitiva della persona affetta da Alzheimer. Questo avviene tramite specifiche metodiche cognitive ma anche semplicemente attraverso compiti che riguardano la quotidianità.

Stimolazione cognitiva Alzheimer: come e perché

La stimolazione cognitiva consiste nell’allenamento delle capacità cognitive residue non ancora compromesse dalla malattia. Gli esercizi utilizzati dall’educatore sono mirati a stimolare le aree più danneggiate, in base alla somministrazione di specifici test. L’obiettivo è rallentare il decorso della malattia e aumentare l’autostima e il benessere della persona.

Quando si decide di iniziare una stimolazione cognitiva è preferibile inserirla nella routine del malato seguendo una certa logica. La stimolazione cognitiva deve essere un momento piacevole e coinvolgente per la persona affetta da Alzheimer, e il programma di intervento deve essere flessibile e soprattutto personalizzato.

L’esperienza sul campo ci ha insegnato quanto è incisivo l’aspetto relazionale. Stabilire un rapporto di empatia e affetto aiuta il malato a sentirsi al proprio agio evitando l’ansia di prestazione. Se la stimolazione cognitiva è strutturata come momento piacevole e divertente, sicuramente otterremmo anche un miglioramento del tono dell’umore.

Le ultime ricerche scientifiche hanno riscontrato che le attività stimolanti, ricreative e piacevoli hanno un impatto positivo sulla vita quotidiana e sullo stress del malato e dei famigliari.

GeoAssistenza: chi siamo

GeoAssistenza è un nuovo servizio di assistenza domiciliare a disabili, malati e anziani con sede a Borgomanero (Novara). Il nostro staff è composto da medici, psicologi, dietisti, infermieri, neurologi.  Professionisti qualificati che si impegnano a mantenere alto il livello di vita del malato e a sgravare i task quotidiani dei famigliari. Siamo specializzati nella somministrazione di terapie non farmacologiche e nella stimolazione cognitiva Alzheimer.

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Assistenza socio-sanitaria domiciliare

Alzheimer Team, assistenza domiciliare anziani a Borgomanero

Alzheimer Team, un supporto professionale alle persone affette da demenza

A Borgomanero nasce GeoAssistenza, un gruppo di professionisti dedicati alla cura del malato Alzheimer

Gli ultimi studi pubblicati sulla prestigiosa rivista inglese The Lancet denotano una crescita preoccupante nel numero delle persone affette da demenza. Si parla di ben 50 milioni, con previsioni di raggiungere 132 milioni nel 2050. A questo scopo numerosi ricercatori si sono messi al lavoro per gestire al meglio una malattia che si sta trasformando in epidemia.

Spesso le persone che vengono colpite da demenza e soprattutto i famigliari si trovano a dover gestire improvvisamente una situazione che assume sempre di più una valenza socio-sanitaria e che necessità di interventi di personale specializzato. Una parte dei famigliari scelgono la via del ricovero in strutture protette, altri invece prediligono il faticoso cammino di cura a domicilio. a A meno di particolari problemi, curare il proprio caro a domicilio è sempre la scelta migliore.

La nuova soluzione: Alzheimer Team di Borgomanero

È importante precisare però che il percorso di cura della persona affetta da demenza non deve essere improvvisato, bensì strutturato da professionisti specializzati nel ambito delle demenze.

Per venire incontro a queste problematiche è nata a Borgomanero GeoAssistenza. Il suo Alzheimer Team è un gruppo di professionisti composto da neurologi, psicologi, educatori, infermieri, terapisti occupazionali e pet terapisti. L’equipe garantisce supporto in tutte le fasi della malattia, dall’esordio alla perdita di tutte le autonomie. I servizi sono strutturati sulla base dell’esperienza decennale nel ambito sanitario dei soci fondatori.

Assistenza domiciliare malati di Alzheimer: cosa facciamo

L’Alzheimer Team di GeoAssistenza mette a disposizione dell’utente una serie di servizi erogabili a domicilio. Dall’assistenza di base alla visita medica specialistica sino alla consegna di dispositivi medici o ausili protesici e trasporti in ambulanza, siamo sempre vicini al malato.

I nostri professionisti sono adeguatamente formati nella somministrazione di terapie non farmacologiche come ad esempio la Doll Therapy (Terapia della Bambola), utile nelle persone con disturbi comportamentali, e la stimolazione cognitiva. Scopri tutti i nostri servizi di assistenza domiciliare anziani e malati.

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Terapia della bambola per malattie neurodegenerative (Alzheimer e altre demenze)

Torino, alle Molinette arriva la “terapia della bambola”

Nata in Svezia per stimolare l’emotività dei bimbi autistici, la “doll therapy” è ora adottata dalla Città della Salute di Torino nel reparto di Geriatria

Dopo la Pet Therapy, ora alla Città della Salute di Torino sbarca la Doll Therapy. Si tratta della “terapia della bambola”, che sarà utilizzata per la prima volta sui pazienti affetti da demenze nel reparto di Geriatria dell’ospedale Molinette.

Un problema in drastico aumento quello dell’Alzheimer. Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) la crescita porterà ad una quota complessiva di 74,7 milioni di malati nel 2030 e 131,5 milioni nel 2050.

Terapia della bambola: cos’è

La terapia della bambola è un trattamento non farmacologico che viene applicata in area geriatrica per il trattamento dei disturbi comportamentali nella persona affetta da demenza. Vari studi hanno dimostrato che questa terapia può essere utilizzata con persone che hanno problemi del comportamento ma anche con soggetti che vivono stati di ansia, agitazione o al contrario depressione ed apatia. L’obiettivo del metodo è quello di incentivare la relazione e contenere gli sbalzi d’umore.

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