anziana che fotografa - benefici della terapia occupazionale

Terapia occupazionale. I benefici per il paziente

Abbiamo già spiegato cos’è la terapia occupazionale (TO) e le attività svolte. Oggi vediamo nel dettaglio quali sono i benefici della terapia occupazionale sul paziente affetto da demenza o da lesioni fisiche.

Terapia occupazionale: gli obiettivi

La terapia occupazionale accompagna la persona malata nel mantenimento o recupero delle proprie abilità, con molteplici obiettivi: evitare la frustrazione e l’isolamento sociale e garantire benessere e rilassamento.

Questo tipo di terapia non farmacologica si riflette positivamente sul paziente, ma anche sulle persone che gli stanno vicino. Vedere il proprio caro ben disposto e aperto a relazioni positive dà infatti indubbio sollievo ai parenti, che nella gran parte dei casi si trovano a dover fronteggiare situazioni d’emergenza in cui la malattia ha un decorso molto rapido. Senza dimenticare la componente emotiva, spesso messa a dura prova con conseguente rischio di depressione o di rapida diffusione d malessere nella propria famiglia.

Terapia occupazionale: i benefici

Torniamo ai nostri cari malati. Quali benefici ha su di loro la terapia occupazionale?

  1. Acquisizione di nuove abilità
    Ogni gioco è una scoperta.  La terapia occupazionale stimola il malato ad affrontare e conoscere nuove attività per il tempo libero, come ad esempio nel mondo della cucina, del ricamo, dei semplici lavoretti casalinghi. Nella TO molto spesso la persona si cimenta per la prima volta in compiti mai sostenuti prima, ovviamente alla sua portata. Il perfetto mix tra sorpresa e curiosità è la chiave vincente per rientrare negli obiettivi della terapia.
  2. Maggiore libertà e autonomia
    Le attività proposte aiutano il paziente a conservare il più a lungo possibile la propria dignità e l’autonomia, aspetto indispensabile per la serenità dell’individuo. A seconda dei casi la TO aiuta nel pieno e completo recupero della parte lesa.
  3. Maggiore mobilità
    Grazie alle azioni svolte il soggetto riprende la mobilità muscolare e articolare precedentemente persa a causa di lesioni o incidenti. Nel caso di malati affetti da Alzheimer o altre demenze, la TO è un valido supporto per mantenere e potenziare la mobilità residua.
  4. Maggiore sicurezza emotiva e capacità di relazionarsi
    Il sentirsi autonomi e capaci rafforza l’autostima e il senso di utilità. Questo innesca nel paziente un benessere generale, che si riflette in modo positivo anche nelle sue relazioni quotidiane.

Vuoi saperne di più? Contattaci subito!

 

Read More
terapia occupazionale alzheimer. Donna che guarda fotografie

Cos’è la terapia occupazionale Alzheimer?

Tra le più apprezzate terapie non farmacologiche per le demenze c’è la terapia occupazionale Alzheimer. Vediamo cos’è e come si svolge.

Terapia occupazionale Alzheimer: cos’è

È una disciplina riabilitativa che ha come scopo il coinvolgimento della persona malata nelle occupazioni della vita quotidiana. Permette di mantenere o recuperare le competenze per vivere dignitosamente la quotidianità evitando la frustrazione e l’isolamento sociale. Questo porta a un aumento del benessere del paziente e a un suo maggiore rilassamento, con indubbi benefici anche per chi gli sta vicino.

Obiettivo della terapia occupazionale (TO) è coinvolgere il malato in attività della vita di tutti i giorni, in riferimento al proprio contesto culturale e adeguate all’età. La possono esercitare professionisti sanitari della riabilitazione specializzati in questo ambito.

Terapia occupazionale per demenze. Le attività

Il professionista sanitario e l’intero staff medico coinvolgono il paziente (o il gruppo di anziani) in una serie di azioni apparentemente semplici e banali, ma dall’obiettivo strategico di garantire stabilizzazione emotiva, l’acquisizione di maggiore mobilità e la trasmissione di insegnamenti nella cura personale.

Le attività della TO riguardano principalmente i 3 ambiti della cura di sé, lavoro/studio e tempo libero. Alcuni esempi:

Cura di sé:

  • Farsi il bagno;
  • Vestirsi;
  • Mangiare in autonomia;
  • Pettinarsi.

Lavoro / studio:

  • Leggere;
  • Fare i calcoli.

Tempo libero:

  • Impastare;
  • Disegnare;
  • Cucire a maglia;
  • Modellare la creta;
  • Fare un puzzle;
  • Giocare a carte.

È molto importante che l’anziano sia assistito da personale adeguatamente formato, che sappia correttamente approcciarsi dal punto di vista psicologico. Altrettanto fondamentale è il lavoro di squadra: non solo il professionista sanitario specializzato in terapia occupazionale Alzheimer, ma tutta l’equipe medica deve avere parte attiva in questa importantissima forma di coinvolgimento. Per raggiungere l’obiettivo comune: il bene del paziente.

Read More
Anziano seduto - perché è importante la stimolazione cognitiva Alzheimer

Stimolazione cognitiva Alzheimer. Perché è fondamentale?

Chi assiste una persona affetta da Alzheimer pensa che non ci sia più nulla da fare. Ma questo non è corretto. Perché se è vero che nella malattia di Alzheimer le cellule cerebrali muoiono, è altrettanto vero che non si perdono tutte nello stesso istante: la degenerazione è progressiva e ci dà la possibilità di lavorare sulle cellule funzionanti.

Partendo da questa premessa, diventa indispensabile la stimolazione cognitiva della persona affetta da Alzheimer. Questo avviene tramite specifiche metodiche cognitive ma anche semplicemente attraverso compiti che riguardano la quotidianità.

Stimolazione cognitiva Alzheimer: come e perché

La stimolazione cognitiva consiste nell’allenamento delle capacità cognitive residue non ancora compromesse dalla malattia. Gli esercizi utilizzati dall’educatore sono mirati a stimolare le aree più danneggiate, in base alla somministrazione di specifici test. L’obiettivo è rallentare il decorso della malattia e aumentare l’autostima e il benessere della persona.

Quando si decide di iniziare una stimolazione cognitiva è preferibile inserirla nella routine del malato seguendo una certa logica. La stimolazione cognitiva deve essere un momento piacevole e coinvolgente per la persona affetta da Alzheimer, e il programma di intervento deve essere flessibile e soprattutto personalizzato.

L’esperienza sul campo ci ha insegnato quanto è incisivo l’aspetto relazionale. Stabilire un rapporto di empatia e affetto aiuta il malato a sentirsi al proprio agio evitando l’ansia di prestazione. Se la stimolazione cognitiva è strutturata come momento piacevole e divertente, sicuramente otterremmo anche un miglioramento del tono dell’umore.

Le ultime ricerche scientifiche hanno riscontrato che le attività stimolanti, ricreative e piacevoli hanno un impatto positivo sulla vita quotidiana e sullo stress del malato e dei famigliari.

GeoAssistenza: chi siamo

GeoAssistenza è un nuovo servizio di assistenza domiciliare a disabili, malati e anziani con sede a Borgomanero (Novara). Il nostro staff è composto da medici, psicologi, dietisti, infermieri, neurologi.  Professionisti qualificati che si impegnano a mantenere alto il livello di vita del malato e a sgravare i task quotidiani dei famigliari. Siamo specializzati nella somministrazione di terapie non farmacologiche e nella stimolazione cognitiva Alzheimer.

Vuoi saperne di più? Contattaci subito!

Read More
Assistenza socio-sanitaria domiciliare

Alzheimer Team, assistenza domiciliare anziani a Borgomanero

Alzheimer Team, un supporto professionale alle persone affette da demenza

A Borgomanero nasce GeoAssistenza, un gruppo di professionisti dedicati alla cura del malato Alzheimer

Gli ultimi studi pubblicati sulla prestigiosa rivista inglese The Lancet denotano una crescita preoccupante nel numero delle persone affette da demenza. Si parla di ben 50 milioni, con previsioni di raggiungere 132 milioni nel 2050. A questo scopo numerosi ricercatori si sono messi al lavoro per gestire al meglio una malattia che si sta trasformando in epidemia.

Spesso le persone che vengono colpite da demenza e soprattutto i famigliari si trovano a dover gestire improvvisamente una situazione che assume sempre di più una valenza socio-sanitaria e che necessità di interventi di personale specializzato. Una parte dei famigliari scelgono la via del ricovero in strutture protette, altri invece prediligono il faticoso cammino di cura a domicilio. a A meno di particolari problemi, curare il proprio caro a domicilio è sempre la scelta migliore.

La nuova soluzione: Alzheimer Team di Borgomanero

È importante precisare però che il percorso di cura della persona affetta da demenza non deve essere improvvisato, bensì strutturato da professionisti specializzati nel ambito delle demenze.

Per venire incontro a queste problematiche è nata a Borgomanero GeoAssistenza. Il suo Alzheimer Team è un gruppo di professionisti composto da neurologi, psicologi, educatori, infermieri, terapisti occupazionali e pet terapisti. L’equipe garantisce supporto in tutte le fasi della malattia, dall’esordio alla perdita di tutte le autonomie. I servizi sono strutturati sulla base dell’esperienza decennale nel ambito sanitario dei soci fondatori.

Assistenza domiciliare malati di Alzheimer: cosa facciamo

L’Alzheimer Team di GeoAssistenza mette a disposizione dell’utente una serie di servizi erogabili a domicilio. Dall’assistenza di base alla visita medica specialistica sino alla consegna di dispositivi medici o ausili protesici e trasporti in ambulanza, siamo sempre vicini al malato.

I nostri professionisti sono adeguatamente formati nella somministrazione di terapie non farmacologiche come ad esempio la Doll Therapy (Terapia della Bambola), utile nelle persone con disturbi comportamentali, e la stimolazione cognitiva. Scopri tutti i nostri servizi di assistenza domiciliare anziani e malati.

Vuoi saperne di più? Contattaci subito!

Read More
Terapia della bambola per malattie neurodegenerative (Alzheimer e altre demenze)

Torino, alle Molinette arriva la “terapia della bambola”

Nata in Svezia per stimolare l’emotività dei bimbi autistici, la “doll therapy” è ora adottata dalla Città della Salute di Torino nel reparto di Geriatria

Dopo la Pet Therapy, ora alla Città della Salute di Torino sbarca la Doll Therapy. Si tratta della “terapia della bambola”, che sarà utilizzata per la prima volta sui pazienti affetti da demenze nel reparto di Geriatria dell’ospedale Molinette.

Un problema in drastico aumento quello dell’Alzheimer. Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) la crescita porterà ad una quota complessiva di 74,7 milioni di malati nel 2030 e 131,5 milioni nel 2050.

Terapia della bambola: cos’è

La terapia della bambola è un trattamento non farmacologico che viene applicata in area geriatrica per il trattamento dei disturbi comportamentali nella persona affetta da demenza. Vari studi hanno dimostrato che questa terapia può essere utilizzata con persone che hanno problemi del comportamento ma anche con soggetti che vivono stati di ansia, agitazione o al contrario depressione ed apatia. L’obiettivo del metodo è quello di incentivare la relazione e contenere gli sbalzi d’umore.

Leggi l’articolo completo su torino.repubblica.

Read More