Tra le più apprezzate terapie non farmacologiche per le demenze c’è la terapia occupazionale Alzheimer. Vediamo cos’è e come si svolge.
Terapia occupazionale Alzheimer: cos’è
È una disciplina riabilitativa che ha come scopo il coinvolgimento della persona malata nelle occupazioni della vita quotidiana. Permette di mantenere o recuperare le competenze per vivere dignitosamente la quotidianità evitando la frustrazione e l’isolamento sociale. Questo porta a un aumento del benessere del paziente e a un suo maggiore rilassamento, con indubbi benefici anche per chi gli sta vicino.
Obiettivo della terapia occupazionale (TO) è coinvolgere il malato in attività della vita di tutti i giorni, in riferimento al proprio contesto culturale e adeguate all’età. La possono esercitare professionisti sanitari della riabilitazione specializzati in questo ambito.
Terapia occupazionale per demenze. Le attività
Il professionista sanitario e l’intero staff medico coinvolgono il paziente (o il gruppo di anziani) in una serie di azioni apparentemente semplici e banali, ma dall’obiettivo strategico di garantire stabilizzazione emotiva, l’acquisizione di maggiore mobilità e la trasmissione di insegnamenti nella cura personale.
Le attività della TO riguardano principalmente i 3 ambiti della cura di sé, lavoro/studio e tempo libero. Alcuni esempi:
Cura di sé:
- Farsi il bagno;
- Vestirsi;
- Mangiare in autonomia;
- Pettinarsi.
Lavoro / studio:
- Leggere;
- Fare i calcoli.
Tempo libero:
- Impastare;
- Disegnare;
- Cucire a maglia;
- Modellare la creta;
- Fare un puzzle;
- Giocare a carte.
È molto importante che l’anziano sia assistito da personale adeguatamente formato, che sappia correttamente approcciarsi dal punto di vista psicologico. Altrettanto fondamentale è il lavoro di squadra: non solo il professionista sanitario specializzato in terapia occupazionale Alzheimer, ma tutta l’equipe medica deve avere parte attiva in questa importantissima forma di coinvolgimento. Per raggiungere l’obiettivo comune: il bene del paziente.